PSICOLOGA · PSICOTERAPEUTA EMDR · DBR
dr.ssa Roberta Paradisi
dr.ssa Roberta Paradisi
Quante volte ci si sente dire: “Non ho avuto un’infanzia difficile”, “Non mi è successo niente di grave” o “Non ho vissuto nessun trauma, ma mi sento bloccato”? Spesso, queste affermazioni accompagnano una vita di malessere dove l’ansia si fa sentire, le relazioni non funzionano e si prova un senso di vuoto. È importante sapere che se ti riconosci in queste parole, non sei solo.
Il trauma non è solo un evento catastrofico come un incidente, una guerra o un abuso. Esistono anche quelli che potremmo definire traumi invisibili. Crescere in una casa dove le emozioni non venivano accolte, sentirsi ignorati o non valorizzati, avere un genitore ansioso, depresso o arrabbiato, possono avere un impatto profondo su di noi. Questi microtraumi, seppur piccoli singolarmente, si accumulano e influiscono sulla nostra salute mentale.

Molte persone si trovano a vivere quotidianamente con un dialogo interiore critico e logorante. Si sentono bloccate o incapaci di progredire nella vita. Gli effetti di questi traumi invisibili possono manifestarsi in vari modi:
La buona notizia è che esistono modi per affrontare questo tipo di traumi.
L’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, è una tecnica terapeutica che aiuta a elaborare traumi di ogni genere, anche quelli più leggeri o invisibili. Non si rivolge solo ai traumi evidenti ma è anche efficace per quei traumi quotidiani che tendiamo a minimizzare.
L’EMDR lavora sui ricordi facilitando la loro elaborazione. Durante le sedute, i pazienti ricordano episodi significativi della loro vita mentre vengono guidati a muovere gli occhi o seguire suoni alternati. Questo processo aiuta il cervello a “digestionare” emotivamente i ricordi.

Non dimentichiamo che i traumi relazionali, come la mancanza di sostegno emotivo o l’assenza di validazione, sono molto comuni. Questi episodi possono sembrare insignificanti presi singolarmente, ma accumulandosi nel tempo, possono portare a conseguenze gravi nelle nostre vite.
Per esempio, si può sviluppare un senso di inadeguatezza, dove ogni critica viene percepita come un insuccesso personale. Questo può danneggiare le relazioni interpersonali e aumentare il rischio di ansia e depressione.
Prendiamo come esempio la storia di Martina, una donna di 36 anni. A prima vista, la sua vita sembrava normale. Non aveva mai vissuto eventi traumatici evidenti, eppure sentiva sempre quella vocina interiore che le diceva: “Non sei abbastanza”. Ogni errore la portava in uno stato di crisi.
Attraverso l’EMDR, siamo andati indietro nel tempo. Abbiamo esplorato i suoi ricordi di quando aveva solo 7 anni, quando la madre, ansiosa e sempre stanca, non le mostrava mai affetto. Quella mancanza di sostegno l’aveva segnata profondamente.
Lavorando su quei ricordi, Martina ha cominciato a sentire un cambiamento. Ha iniziato a interiorizzare un nuovo messaggio: “Ora ci sono. Ora posso proteggermi”. Il suo giudice interiore, in precedenza severo, ha cominciato ad abbassare la voce.
Se ti sei riconosciuto in questa storia o hai mai pensato: “Non è successo niente di grave, ma sto male”, voglio dirti che il tuo dolore è valido. Esistono strumenti per guarire anche le ferite invisibili.
Occorre comprendere che il nostro passato, anche se non può essere cambiato, può essere rielaborato. L’EMDR offre la possibilità di lavorare su esperienze che sembrano innocue, ma che in realtà hanno un forte impatto su chi siamo oggi.
Abbracciare il viaggio dell’EMDR può essere un modo potente per lavorare su questi traumi invisibili e portare a una trasformazione profonda. Il tuo passato non deve definirti. Con l’aiuto giusto, puoi riappropriarti della tua vita e iniziare a vivere appieno.
Non dimenticare che il cambiamento non è solo mentale. È un processo profondo che coinvolge anche il corpo e le relazioni. Mettiti in contatto con il tuo sé interiore e inizi quel cammino verso la libertà.