PSICOLOGA · PSICOTERAPEUTA EMDR · DBR
dr.ssa Roberta Paradisi
dr.ssa Roberta Paradisi
“Dormirà abbastanza?”
“Perché si sveglia sempre a quell’ora?”
“E se fosse colpa di quello che mangia?”
Sono domande che moltissimi genitori si fanno, soprattutto quando i risvegli diventano frequenti, i sonnellini irregolari, o il bimbo appare sempre un po’ “su di giri” o irritabile.
Ebbene sì: sono anche consulente del sonno dei bambini. Un titolo che ho ottenuto anni fa, quando ho iniziato ad affiancare le famiglie nei momenti delicati delle notti insonni. Negli anni, dopo aver approfondito e conseguito diverse specializzazioni sul microbiota intestinale, ho scelto di integrare questi due ambiti: il sonno e la salute dell’intestino. Perché sono profondamente connessi. E quando iniziamo a capirlo, possiamo davvero aiutare i bambini a stare meglio – fuori e dentro.
Quello che spesso non viene detto – o viene sottovalutato – è che esiste una stretta connessione tra il sonno dei bambini e il loro microbiota intestinale. Sì, proprio quei microrganismi che popolano l’intestino fin dalla nascita possono influenzare il modo in cui i nostri figli dormono… e viceversa.

Un recente studio su 88 bambini tra i 2 e i 14 anni ha dimostrato che andare a letto prima delle 21:30 è associato a una maggiore diversità del microbiota. Più precisamente, i bambini che dormivano prima avevano una maggiore presenza di Akkermansia muciniphila, un batterio utile legato al metabolismo, alla regolazione dell’umore e alla funzione cognitiva.
Ma non solo: questi bambini mostravano anche meno risvegli notturni e una maggiore efficienza del sonno. In parole semplici: dormivano meglio e in modo più continuo.
Tradotto nella vita di tutti i giorni: quella battaglia serale per evitare che tuo figlio crolli davanti alla TV alle 23, vale la pena. Un sonno anticipato non migliora solo l’umore al mattino, ma agisce in profondità sul suo equilibrio interno.
Il microbiota intestinale comunica con il cervello attraverso l’asse intestino–cervello. Produce neurotrasmettitori come serotonina, GABA, dopamina… tutte molecole che regolano l’umore, il rilassamento e, naturalmente, il ritmo sonno-veglia.
In uno studio su bambini prescolari, chi dormiva meglio (più ore e meno risvegli) presentava una maggiore presenza di Bifidobacterium – uno dei ceppi “amici” fin dalle prime settimane di vita – e profili di metaboliti legati al benessere emotivo.
E quando il sonno è disturbato?
In bambini con apnea notturna (OSAS) o disturbi respiratori del sonno, la composizione del microbiota risultava più povera e sbilanciata. Dopo l’intervento (come la rimozione delle tonsille), miglioravano sia il sonno che la diversità microbica.
Tradotto: se il bambino russa, si sveglia spesso, dorme con la bocca aperta, è bene fare un controllo dal pediatra. Aiutare il respiro può aiutare anche la sua salute intestinale e comportamentale.
E il cibo? Conta eccome
Il microbiota si nutre… di ciò che mangiamo. Una dieta varia, con fibre vegetali, frutta, verdure, legumi, cereali integrali e alimenti fermentati può favorire una flora equilibrata, che a sua volta favorisce un sonno più regolare.
Anche il contrario è vero: sonno disturbato o irregolare altera il microbiota, creando un circolo poco virtuoso.
Ecco alcune strategie semplici per sostenere sonno e microbiota nei bambini:
Quando accompagniamo un bambino verso il sonno, non lo stiamo solo “mettendo a letto”. Stiamo costruendo sicurezza, regolazione emotiva, fiducia… e, come abbiamo visto, anche una base biologica sana per il suo sviluppo.
E se dorme male, non è solo “capriccio”. È un segnale che va ascoltato con attenzione e tenerezza, magari iniziando proprio dall’intestino.
Bibliografia