Profumi che curano: come gli oli essenziali accompagnano la psicoterapia

Quando una persona entra nel mio studio, spesso la prima cosa che nota è il profumo: lavanda o limone, a seconda dell’atmosfera che desidero creare quel giorno. Non è un dettaglio decorativo, ma una scelta intenzionale: gli oli essenziali sono strumenti che utilizzo per facilitare il lavoro terapeutico, creando un ambiente che sostiene il percorso del paziente.

Lavanda e limone: due alleati aromatici

La lavanda è famosa per le sue proprietà calmanti. Studi hanno evidenziato che l’inalazione del suo aroma può ridurre l’ansia e favorire il rilassamento, grazie all’interazione con i recettori GABA del sistema nervoso centrale 1. Allo stesso modo, il limone ha un effetto stimolante e può migliorare l’umore e la concentrazione, rendendolo utile nei momenti in cui è necessaria maggiore chiarezza mentale.

Close-up view of lavender flowers
Lavanda

Ad esempio, quando utilizzo l’olio essenziale di lavanda durante le sedute, i pazienti spesso riportano una sensazione immediata di tranquillità. Questo può facilitare un’apertura maggiore durante la terapia, rendendo più efficace il lavoro su temi sensibili. D’altra parte, l’uso dell’olio di limone è particolarmente utile in sessioni in cui vogliamo stimolare la motivazione e la creatività.

Oli essenziali e ADHD: un supporto complementare

Con pazienti che presentano sintomi di ADHD, ho riscontrato benefici nell’uso di oli come vetiver e cedro. Il vetiver, in particolare, è stato associato a un aumento dell’attenzione e a una riduzione dell’iperattività in studi preliminari 2. Anche l’olio essenziale di cedro, ricco di sesquiterpeni, è stato suggerito per migliorare la funzione cerebrale e l’ossigenazione.

Ad esempio, durante le sessioni, applico una goccia di olio di vetiver su un fazzoletto che il paziente tiene vicino a sé. Questo piccolo gesto può trasformarsi in un vero e proprio ancoraggio emotivo, aiutando i pazienti a rimanere concentrati e calmi. È importante tuttavia monitorare le reazioni individuali, poiché ciò che funziona per un paziente potrebbe non essere efficace per un altro.

Memorie olfattive e lavoro terapeutico

Durante le sedute di EMDR, quando lavoriamo sull’installazione del “posto al sicuro”, utilizzo talvolta un profumo che il paziente associa a un’esperienza positiva. L’olfatto è direttamente collegato al sistema limbico, il centro delle emozioni e della memoria, e può potenziare il ricordo positivo anche quando il paziente è lontano dallo studio.

High angle view of an aromatherapy diffuser
oli essenziali in psicoterapia

Questo approccio rigenera non solo la memoria positiva, ma crea anche un rafforzamento del legame terapeutico. Le fragranze possono fungere da rimandi ai momenti di benessere e sicurezza, facilitando un travaso di calma anche nei momenti di ansia. Tuttavia, è fondamentale ricordare che non esiste un olio “universale”. Gli odori evocano ricordi e emozioni diverse in ogni individuo. Per qualcuno, l’aroma di arancia e cannella può riportare a momenti felici, mentre per altri può essere legato a esperienze dolorose.

Scegliere gli oli essenziali giusti

Per questo motivo, scelgo con cura gli oli essenziali, ascoltando la storia e le reazioni di ogni persona. Alcuni odori possono stimolare la creatività, mentre altri possono essere troppo pesanti o evocare stati d’animo non desiderati. È importante esplorare con il paziente i profumi che trovano più gratificanti.

Un suggerimento utile è quello di creare un “kit degli oli essenziali” con diverse opzioni. Questo kit può includere lavanda, limone, vetiver, cedro e molti altri aromi. I pazienti possono così esplorare e decidere quali oli preferiscono, rendendo l’esperienza terapeutica ancora più personalizzata.

In questo modo, il profumo diventa uno strumento che non solo accompagna la seduta, ma si integra nel percorso di crescita personale del singolo paziente.

A volte, quando le parole non bastano o i ricordi sembrano sfuggenti, un profumo può aprire nuove vie di comprensione. E allora, mentre parliamo, un profumo comincia a raccontare e io mi immergo in questo meraviglioso lavoro che ho scelto, accompagnando ogni paziente nel suo viaggio di scoperta e guarigione.

Riferimenti

  1. Koulivand, P. H., Ghadiri, M. K., & Gorji, A. (2013). Lavender and the nervous system. Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, 2013. Link al documento
  2. Buchbauer, G., Jirovetz, L., Jäger, W., Dietrich, H., & Plank, C. (1993). Fragrance compounds and essential oils with sedative effects upon inhalation. Journal of Pharmaceutical Sciences, 82(6), 660-664. Link al documento
  3. Sah, N. A., & Mathew, B. (2016). Modification of sleep-waking and electroencephalogram induced by vetiver essential oil inhalation. Journal of Intercultural Ethnopharmacology, 5(3), 208-213. Link al documento
  4. Alexander, M. (2001). The role of essential oils in the treatment and management of attention deficit hyperactive disorder. International Journal of Aromatherapy, 11(4), 193-200.

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